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Recensione dal nostro amico Alex McNab!
Qui trovate la recensione di Ghost Town dal "Blog sull'orlo del Mondo", un blog interessantissimo che oltre alla città fantasma e all'archeologia urbana dedica ampi spazi alla letteratura, al cinema, alla fantascienza.... da visitare e tenere d'occhio, perchè ogni nuovo post è una scoperta!
Le Vie Nascoste di Antonio Mocciola

Oggi vi consigliamo una interessante lettura, Le Vie Nascoste, di Antonio Mocciola, edito da Giammarino Editore, è una guida alle ghost town d'Italia. Propone le più famose, molte trattate anche da noi, e alcune davvero "nascoste" e sconosciute ma non per questo meno affascinanti, come Campomaggiore Vecchio, Bosa e Itri. Ne consigliamo la lettura a tutti gli appassionati di città fantasma e a quelli che, come noi, amano la scoperta e l'avventura.
Fabbriche di Careggine. Il paese sommerso

Situato nel comune di Vagli di Sotto, in provincia di Lucca, nella splendida Toscana, Fabbriche di Careggine è un borgo molto particolare, unico nella sua bellezza se non nella sua condizione di trovarsi sul fondo di un lago.

Fu fondato nel XIII secolo da una colonia di fabbri bresciani vicino al torrente Edron, che attraversava la vallata. Dopo una crescita difficoltosa nei primi secoli del suo sviluppo, divenne fornitore ufficiale di ferro dello Stato, nel 1755 fu dotato di un mulino e godette di esenzioni dai dazi e agevolazioni sul trasporto dei materiali.

In quel periodo venne realizzata la Via Vandelli, che collegava Modena a Massa e attraversava il torrente Edron proprio in prossimità di Fabbriche di Careggine. Questo fu il periodo di maggior sviluppo commerciale per il paese. Il declino di questa via coincise con la decadenza di Fabbriche, i cui residenti dovettero tornare a dedicarsi agli antichi mestieri di contadini e pastori per far fronte alla fame e alle carestie.


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Un insolito ristorante abbandonato in Korea del Sud
Fonte: darkroastedblend.com

A Namyanju, in Sud Korea, c'è uno dei più insoliti "edifici" abbandonati di tutto il mondo.
Si tratta infatti di un vero Boeing 747, per la precisione il secondo mai costruito e il primo mai entrato in servizio commerciale (per la PAN AM, infatti è intitolato a Juan J. Trippe, il fondatore della compagnia aerea).

Costruito nel 1971, è stato dismesso nel 1998, dopo 27 anni di onorata carriera. Nel 2000 il grande aereo è stato smontato (sarebbe meglio dire "affettato") e portato nella attuale posizione, dove è stato riassemblato e convertito in ristorante. L'attività commerciale ha avuto una vita molto breve e adesso il Jumbo giace abbandonato nella stessa posizione.

Le ali e i motori sono finti. La ruggine che si vede in vari punti della fusoliera è dovuta alla scarsa qualità delle saldature eseguite per riassemblarlo.

Infatti i materiali di assoluta eccellenza impiegati nella costruzione del 747 non potrebbero mai arrivare ad un simile degrado in così breve tempo.

All'interno ci sono ancora i tavoli, le sedie, le posate, i menù appesi alle pareti (uno fa da copertura al finto motore numero 2) e pare che la cucina sia ancora intatta.


Questo Jumbo non è stato l'unico ad essere riutilizzato dopo la fine della sua carriera. Ad esempio in Svezia c'è il Jumbo Hostel, albergo costruito dentro un 747 ancorato al suolo, che fin'ora ha avuto miglior fortuna del ristorante coreano.
Ingloriosa fine di un mito dei cieli.
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A Namyanju, in Sud Korea, c'è uno dei più insoliti "edifici" abbandonati di tutto il mondo.


Costruito nel 1971, è stato dismesso nel 1998, dopo 27 anni di onorata carriera. Nel 2000 il grande aereo è stato smontato (sarebbe meglio dire "affettato") e portato nella attuale posizione, dove è stato riassemblato e convertito in ristorante. L'attività commerciale ha avuto una vita molto breve e adesso il Jumbo giace abbandonato nella stessa posizione.

Le ali e i motori sono finti. La ruggine che si vede in vari punti della fusoliera è dovuta alla scarsa qualità delle saldature eseguite per riassemblarlo.

Infatti i materiali di assoluta eccellenza impiegati nella costruzione del 747 non potrebbero mai arrivare ad un simile degrado in così breve tempo.

All'interno ci sono ancora i tavoli, le sedie, le posate, i menù appesi alle pareti (uno fa da copertura al finto motore numero 2) e pare che la cucina sia ancora intatta.


Questo Jumbo non è stato l'unico ad essere riutilizzato dopo la fine della sua carriera. Ad esempio in Svezia c'è il Jumbo Hostel, albergo costruito dentro un 747 ancorato al suolo, che fin'ora ha avuto miglior fortuna del ristorante coreano.

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Dove si trovano le Ghost Town in Italia
Hashima - Giappone

Un altro sguardo sulle città fantasma in giro per il mondo.
Oggi parliamo dell'isola di Hashima, in Giappone, nella prefettura di Nagasaki, che si trova nel sud del Paese.
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L'isola è stata una miniera di carbone dal 1887, anno in cui la Mitsubishi la acquistò per lo sfruttamento minerario, al 1974, anno di chiusura della miniera e del definitivo abbandono dell'isola.


Nel pieno della sua attività, l'isola di Hashima arrivò ad avere la più alta densità di popolazione mai registrata in tutto il mondo, cioè oltre 3450 abitanti per kilometro quadrato.

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Visita il sito completo sulle città fantasma in Italia e nel mondo, e con i nostri documentari in streaming gratuito: WWW.ITALIAPERDUTA.COM
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Trailer di Pentedattilo
Pentedattilo

"Pentedattilo", o "Pentidattilo", che dir si voglia, è un paesino dell'area Grecanica, nel sud della Calabria.

Si trova arroccato sulle pendici del Monte Calvario, e gode di una splendida vista sul mare e sull'Etna, che si staglia all'orizzonte. La rocca che lo ospita ha una forma simile a quella di una enorme mano con cinque dita. E da qui deriva il suo nome, infatti in greco, "penta daktilos" vuol dire "cinque dita".

Questo paese ha origini molto antiche e ha fatto da teatro ad un famoso fatto di sangue avvenuto nel 1686, la strage degli Alberti. In quella notte fu sterminata l'intera famiglia nobile degli Alberti, per via della furia passionale del barone Bernardino Abenavoli, che oltretutto rapì Antonietta Alberti, di cui si era invaghito, per costringerla a sposarlo.

Il paese fu abbandonato negli anni 60 in seguito ad una frana.


E' stato riscoperto negli anni 80 grazie all'impegno dell'associazione Pro Pentedattilo, ed è ora sede di un festival di cinema e di alcune botteghe artigiane, oltre che di vari eventi e manifestazioni di carattere religioso che si svolgono ogni anno.

Pentedattilo è una Ghost Town prossima a risorgere. Speriamo di aiutarla con la nostra opera, perchè si tratta di un luogo magico, che va assolutamente visitato.
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Bodie, California, USA

Una breve divagazione su una affascinante ghost town americana. Si tratta di Bodie, un'antica città mineraria situata su un altopiano a est della Sierra Nevada, non lontano dalla Death Valley, in California.

Bodie nacque come città mineraria in seguito alla scoperta di un filone di oro nel 1859. Il suo nome deriva da W. L. Bodey, uno degli scopritori dell'oro che morì in una bufera nelle vicinanze.

Per circa 15 anni rimase un piccolo accampamento, ma nel 1876 venne scoperto un altro grande giacimento di minerali contenenti oro, e la città conobbe un incredibile boom economico.

Nel 1879, la sua popolazione era di quasi 7000 persone, e c'erano più di 2000 edifici. Contava più abitanti di San Francisco!

I profitti ricavati dalla miniera d'oro tra il 1877 e il 1880 ammontarono a circa 34 milioni di dollari di allora, una cifra incredibile, che portò Bodie ad essere la seconda città più importante della California.

Bodie, al massimo della sua espansione, contava qualcosa come 65 saloon lungo la via principale, Main Street, che era lunga 1 miglio. Baruffe, rapine, sparatorie e assalti alle diligenze erano all'ordine del giorno.


Bodie aveva anche una China Town, la cui via principale era perpendicolare a Main Street e che contava diverse centinaia di abitanti cinesi. In questo quartiere erano molto diffuse le fumerie di oppio.

I lingotti d'oro prodotti a Bodie, venivano solitamente spediti a Carson City, in Nevada, e a San Francisco. Il viaggio era piuttosto pericoloso per via dei banditi e c'erano sempre scorte armate a proteggere l'oro.

La lunghezza dei viaggi, i continui furti e la paga dei mercenari di scorta alle carovane, limitavano però i profitti della miniera di Bodie.

La scoperta di altri giacimenti d'oro in luoghi meno impervi e più accessibili, come lo Utah, Tombstone, in Arizona e Butte, in Montana, portò i minatori e le aziende che investivano nell'oro lontano da Bodie.

Negli anni 80 dell'800, Bodie cominciò quindi a spopolarsi gradualmente, con i cercatori d'oro che lasciavano la città , la quale divenne meno malfamata e più orientata alle famiglie. Ne è testimonianza la chiesa metodista costurita nel 1882 e tutt'oggi in piedi.

Il declino della città proseguì nonostante la costruzione di una ferrovia e delle nuove miniere, tecnologicamente più avanzate, che consentivano di rendere l'estrazione dell'oro più redditizia.

Nel 1915 Bodie era già una città disabitata, nonostante le nuove miniere abbiano continuato a funzionare fino al 1942, quando, per via della seconda guerra mondiale, buona parte delle aziende che operavano in settori come l'estrazione dell'oro vennero riconvertite in produttori di armi e rifornimenti.

Oggi Bodie è un Parco Statale, un'area protetta e conservata. Le case vengono tenute in uno stato di "fatiscenza controllata", l'intera città è stata messa in sicurezza e tutto viene tenuto pulito ed in ordine.

Lo stato in cui viene tenuta la città contribuisce non poco a darle un fascino tutto particolare. Sembra di trovarsi in una città del mitico Far West dei film di Sergio Leone, piuttosto che in un luogo reale. Tutto a Bodie ha un'aura irreale e si respira un'atmosfera davvero unica, tantopiù che è stata spesso sfruttata come set cinematografico.

Questa città sospesa nel tempo, oggi viene visitata da più di 200.000 turisti all'anno, con un considerevole profitto per l'ente dei parchi statunitense. Ci auguriamo che possa diventare un esempio di come poter recuperare e valorizzare le nostre ghost town in Italia.

Tutte le foto sono state scattate da Chiara Salvadori, regista di Ghost Town, nel 2008.
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Romagnano al Monte.


Abbandonato nel 1980 a causa del terremoto dell'Irpinia, Romagnano al Monte attende ancora oggi una ricostruzione che non è mai avvenuta.

Ormai il degrado del vecchio centro abitato sembra irrecuperabile, ma la popolazione, che non vive più lì, continua ad essere affezionata al suo antico paese, che per loro continua ad essere vivo e pieno di storie e di ricordi.

La costruzione di nuovi palazzi poco prima del terremoto testimonia ancor più come Romagnano fosse un paese vivo e come la catastrofe sia arrivata improvvisa a sconvolgere la vita degli abitanti.

L'abbandono è avvenuto in fretta e furia, e il borgo è come congelato in un preciso istante del tempo.

Camminando per le strette strade di Romagnano si possono ancora cogliere i segni di una vita quotidiana interrotta di colpo.

L'auspicio di chi un tempo ci abitava, è che Romagnano possa essere recuperato e messo in sicurezza, magari attrezzato per il turismo.

Come già è avvenuto, sempre in Campania, per Roscigno Vecchia e San Severino di Centola, ora apprezzate mete turistiche.

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