« Le descrizioni dei giornali di Reggio e dintorni sono al di sotto del vero. Nessuna parola, la più esagerata, può darvene l’idea. Bisogna avere visto. Immaginate tutto ciò che vi può essere di più triste, di più desolante. Immaginate una città abbattuta totalmente, degli inebetiti per le vie, dei cadaveri in putrefazione ad ogni angolo di via, e voi avrete un’idea approssimativa di che cos’è Reggio, la bella città che fu. » (Pietro Mancini della squadra di soccorso di Cosenza)
Il 28 dicembre 1908, esattamente 102 anni fa, avvenne quello che è considerato uno degli eventi più catastrofici del XX secolo. Forse si contano sulle dita di una mano quelli che oggi possono raccontarlo perché ne furono testimoni, forse di loro non è rimasto più nessuno, ma di certo è rimasto nella memoria storica del nostro Paese e dei figli di coloro che l'hanno vissuto.
Alle ore 5:21 di quel terribile giorno si verificò un sisma di proporzioni catastrofiche che toccò i 7,2 gradi della scala Richter e rase letteralmente al suolo le città di Messina e Reggio Calabria. Uno dei più potenti sismi della storia, come molte altre volte, ha colpito al buio, nel sonno delle sue vittime.
Il terremoto distrusse i cavi elettrici e del gas, lasciando quindi la popolazione senza luce e causando devastanti incendi. A Messina sotto la nube di polvere che oscurò il cielo e sotto la pioggia torrenziale molti sopravvissuti scapparono verso il mare ignari di quello che ancora li aspettava...
Ai danni provocati dal terremoto e dagli incendi si aggiunse anche un maremoto di impressionante violenza che si riversò sulle coste delle Stretto con onde stimate dai 6 ai 12 metri di altezza che spazzarono via tutti coloro che proprio lungo la costa cercarono rifugio.
Secondo le stime i morti furono addirittura 120.000... A Messina ce ne furono ben 80.000, mentre a Reggio le vittime furono 15.000 su 45.000 abitanti che contava all'epoca.
Molti luoghi di interesse artistico e culturale andarono distrutti. Tra questi l'imponente Teatro Marittimo di Messina, il primo collegio gesuitico al mondo, il Duomo e il Palazzo della Dogana, sempre a Messina; mentre a Reggio sparirono la lunghissisma Real Palazzina, il Palazzo San Giorgio e l'antichissima basilica bizzantina della Cattolica dei Greci. Opere di inestimabile bellezza scomparse per sempre...
Lo splendido Teatro Marittimo di Messina |
Secondo alcuni studiosi il DNA degli abitanti dello Stretto è stato persino modificato dal Radon, un gas radioattivo presente in natura che aumenta la sua concentrazione in caso di terremoto. Inoltre pare che a causare il disastroso maremoto sia stata la frana di una grotta sottomarina e non direttamente il sisma.
Entrambe le città sono riuscite a risorgere dalle rovine, lasciando però una scia di innumerevoli morti che ogni anno, il 28 dicembre, vengono commemorati e ricordati.
L'area dello Stretto di Messina è una zona ad elevata sismicità e possiede numerosi centri abitati, tra cui le grandi città di Messina e Reggio Calabria. Nonostante tutto gli esperti dicono che in futuro potrebbe esserci un terremoto ancora più devastante di quello del 1908, con la differenza che oggi le due città contano oltre 500.000 abitanti...
Un altro grande terremoto che ha colpito la Sicilia, quello del Belice del 1968, è raccontato nella puntata di Ghost Town: Poggioreale - La Nuova Pompei.
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