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Un passato che scompare, un presente che dimentica e un futuro che cancella

 

"Questa è la vera natura della casa: il luogo della pace, il rifugio non soltanto dal torto, ma anche da ogni paura, dubbio e discordia." John Ruskin
Immaginiamo una casa, la nostra casa. Il luogo in cui ci rifugiamo, ci riposiamo, dove ogni giorno ci ritroviamo. Magari giriamo per il mondo ma la casa rimane sempre il nostro punto fisso, la nostra meta principale. Ora immaginiamo di perderla, di doverla lasciare per sempre... Immaginiamo un paese di case o una città, immaginiamo ogni luogo che ogni giorno frequentiamo. Immaginiamo un ricordo della nostra infanzia. E ora immaginiamo un cimitero di case, ricordi frantumati e rovine di vite interrotte...
E' stato il triste destino di molte città e sarà l'inesorabile destino di altrettante. Sono numerose le città fantasma in Italia e nel mondo, di più di quante si possa immaginare. Alcune resistono per ora al tempo e alla distruzione, altre sono scomparse per sempre insieme alla loro storia, cancellate dai ricordi e dalle mappe geografiche. 
Possono essere molte le cause di un abbandono, il più delle volte traumatico e doloroso. Terremoti, innondazioni, incendi, frane, disastri naturali di fronte ai quali si rimane inermi. Ma il più delle volte la causa è l'uomo stesso. Molti paesi sono stati abbandonati perché sono stati lasciati soli, dimenticati prima ancora di essere morti. Magari sfruttati finché producevano ricchezza e poi emarginati ai limiti della loro esistenza. E poi si svuotano lentamente e lentamente diventano scheletri del passato. Perché l'uomo ha bisogno di una casa per sentirsi al sicuro ma anche la casa ha bisogno dell'uomo per restare in piedi...
Oggi il presente di molte case è questo...

Pripyat, abbandonata dopo il disastro di Chernobyl

Golden, New Mexico

Poggioreale, abbandonata dopo il terremoto del Belice. Sicilia.

Romagnano Al Monte, abbandonata dopo il terremoto dell'Irpinia. Campania.


Ma il futuro potrebbe essere ancora peggiore...

 

Il futuro di Timbuktu
 
Una città come Detroit negli ultimi 30 anni ha perso oltre 700.000 abitanti. Mezzo secolo fa contava quasi 2 milioni di abitanti, oggi ne ha appena 900.000 ed è in vertiginoso calo.
But Banjul, capitale del Gambia, rischia di affondare completamente in mare a causa dell'erosione e dell'innalzamento del livello del mare. Anche Città Del Messico sta affondando ma non a causa del mare, bensì di una falda acquifera che è la principale fonte di acqua potabile. Ogni volta che un abitante beve un bicchiere d'acqua la città affonda un pochino. Negli ultimi 100 anni è scesa di ben 9 metri. Napoli potrebbe essere potenzialmente distrutta dall'eruzione del Vesuvio, così come San Francisco dal temuto Big One.  

Come si presenta oggi Detroit
But Banjul

Il passato non si può cambiare ma è nel presente che possiamo fare qualcosa per impedire che intere città scompaiano o vengano dimenticate.
In Italia un recente rapporto realizzato da Legambiente e Serico-Gruppo Cresme ha previsto che nel 2016 saranno 4.395 i comuni che, in assenza di interventi, subiranno un progressivo disagio abitativo: il 42,2 % dei comuni italiani, il 10,4 % della popolazione. Di questi ben 1.650 sono destinati a diventare delle vere e proprie città fantasma, ovvero un quinto dei comuni italiani, il 4,2 % della popolazione. Alle già numerose ghost town se ne andranno quindi ad aggiungere altre, in un vorticoso moto di inesorabile abbandono. 
Per molti la città fantasma è un luogo dal fascino misterioso, angoli remoti in cui si può sperimentare l'assenza dell'uomo dove un tempo invece era assidua presenza. Apocalittiche vedute di un passato distrutto, dove una macchina fotografica o una videocamera possono immortalare un vissuto decadente ma che seduce e attrae. Ma non per tutti è così... Per chi ci ha abitato non è un paese fantasma, è la sua casa che scompare nell'oblio. Nel nostro viaggio attraverso questi paesi abbiamo soprattutto incontrato queste persone che amaramente ci hanno detto: "Ci hanno dimenticati...". E' questa la verità. Abbiamo dimenticato che in Italia ci sono ancora luoghi autentici e meravigliosi, dove convivono culture e tradizioni di un tempo, dove la gente vive con semplicità e passione per le proprie radici. Abbiamo visto questi paesi spopolati, abitati solo da anziani perchè ormai i giovani se ne sono andati. Quegli stessi anziani che già hanno dovuto abbandonare la loro casa e che ora vedono il proprio paese scomparire. Le città fantasma possono essere ancora valorizzate raccontandone la storia, basta non rimanere nell'indifferenza. Sono esistite e tentano ancora di sopravvivere ma se non si fa qualcosa moriranno insieme alle ultime persone che ci hanno abitato. Bisogna far sì che vengano ricordate e soprattutto far sì che non crollino per sempre. E se per molti paesi è già troppo tardi per altri si può fare ancora qualcosa per contrastarne l'abbandono e per impedire che un pezzo di questa Italia venga dimenticato. Un luogo senza memoria non ha futuro, ma il futuro è quello che noi ci creiamo nel presente...


 

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