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Ghost Town nel futuro: Las Vegas.


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Sembra impossibile ma la città del peccato e dello svago, sta ormai perdendo tutta la sua maestosità. Oggi infatti Las Vegas sta affrontando la peggior crisi economica della sua storia e lo splendore della città dei neon si sta lentamente spegnendo così come in passato si illuminò...


Fondata il 15 maggio del 1905 come villaggio ferroviario, Las Vegas divenne una città a tutti gli effetti il 16 marzo del 1911, quando adottò la sua prima carta di diritto pubblico. Il nome deriva da un termine spagnolo che siginifica "I Prati", in quanto nella zona, situata nello sconfinato deserto del Nevada, esistevano dei pozzi d'acqua che permisero la formazione di alcune aree verdi. La costruzione della diga di Hoover, completata nel 1936, permise alla città di svilupparsi enormemente e di espandarsi a vista d'occhio. In seguito alla legalizzazione del gioco d'azzardo, il 19 marzo del 1931, Las Vegas richiamò il celebre gangster Bugsy Siegel che, nel 1946, vi aprì il famoso primo hotel casinò: il Flamingo. Al denaro portato da turisti e giocatori si aggiunse poi quello dei militari che lavoravano alla vicina base aerea di Nellis, nella quale, durante gli anni della Guerra Fredda, furono effettuati decine di test nucleari. La sua crescita fu esponenziale e, in quella che oggi è conosciuta come la "Strip", sorsero decine di hotel e casinò che consacrarono Las Vegas come la città del gioco d'azzardo per eccellenza. Il boom economico ed edilizio è stato in rapida espansione per molti anni e la costruzione di case, hotel e casinò era in continuo aumento. Con la crisi economica iniziata nel 2008, anche Las Vegas ha subìto un duro colpo...

Il Flamingo

La Strip

Secondo L'Economist le fondamenta economiche della città sembrano essersi compromesse in maniera irreversibile e così Las Vegas ha superato persino Detroit come la città più abbandonata d'America. Il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 15%, con oltre 30.000 persone che hanno perso il lavoro nel settore dei casinò e degli hotel. Inoltre nel 2010 sono state pignorate un decimo delle case nella città, una quantità cinque volte superiore alla media nazionale. Nei quartieri a nord si arriva addirittura a una casa pignorata su cinque. I prezzi delle abitazioni sono precipitati del 60% e il 70% delle persone che aveva comprato casa si è ritrovato con un mutuo di gran lunga superiore al valore della proprietà. Il risultato di questa profonda crisi è che interi quartieri appaiono oggi deserti, privi di illuminazione e di auto, mentre si moltiplicano i cartelli di vendita davanti alle case e i senzatetto che trovano dimora negli edifici abbandonati. Persino i grandi hotel non sono stati risparmiati dalla crisi e, anche se recentemente ne sono nati di nuovi come l'enorme complesso "Aria", altri sono stati abbandonati e demoliti come lo storico "Sahara Hotel" che fu innaugurato nel 1952 e che ospitò star quali Elvis Presley, Frank Sinatra, John Wayne e i Beatles, oltre ad essere set di grandi pellicole cinematografiche. Inoltre, ampi spazi che avrebbero dovuto essere adibiti a nuovi casinò sono rimasti incredibilmente vuoti.

Quartiere a nord della città

Il museo dei neon abbandonato

Insomma, Las Vegas, la città della perdizione e dell'eccesso, rischia di diventare nel futuro una scenografica città fantasma...



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